In natura il Triptofano riveste un’importanza significativa per la gran parte delle piante coltivate, essendo collegato ai processi di biosintesi delle auxine vegetali. Somministrare Triptofano rappresenta, quindi, garanzie di sviluppo vegetativo, formazione, accrescimento frutti e produzione. Tuttavia, i risultati in campo vanno ben oltre il semplice concetto di causa-effetto: è necessario precisare come non sia sempre sufficiente un apporto diretto dell’amminoacido per garantire i risultati produttivi sperati, ma è fondamentale considerare la pianta nel proprio contesto di crescita, soprattutto inserita nel suo Microbiota!
Gran parte dei biostimolanti contengono sostanze, tra cui lo stesso Triptofano, che rappresentano fonti di nutrimento metabolico per altri microrganismi presenti nel suolo e sulle piante, per cui la somministrazione non mirata può portare a effetti parziali o nulli! L’adozione recente, in Agricoltura, di formulati Prebiotici, ovvero di miscele di sostanze organiche biochimicamente attive per molti Microrganismi, è in grado di stimolare selettivamente lo sviluppo di un adeguato Microbioma, capace di supportare attivamente le stesse piante coltivate presenti, grazie alle sinergie trofiche che possono instaurarsi tra i bionti, migliorando e aumentando fra essi la capacità produttiva, senza alterare significativamente gli apporti di altri biostimolanti.
Risulta quindi chiaro come sia fondamentale stilare protocolli integrati fra le specialità e la nutrizione per le piante in coltura, al fine di garantire il successo produttivo sperato. Varie possono essere le soluzioni adottabili, anche grazie alla relativa “abbondanza” di formulazioni e specialità presenti nel mercato, sottoforma di concimi, biostimolanti non-microbici e ammendanti.
Formulati ad alto contenuto di Triptofano e Citochinine naturali (Tripton L, Simcro), opportunamente miscelati e integrati a bioattivatori contenenti enzimi e composti organici in grado di potenziare il Microbioma (Biomax Magnum, Cosmocel), possono garantire un significativo aumento di pezzatura e fruttificazione in tipologie e varietà specifiche di pomodoro, come nel caso dell’ovetto e il pomodoro a grappolo mostrati nelle foto allegate: entrambe le specialità sono somministrate rispettivamente al suolo (ovetto) e fuori suolo (grappolo), periodicamente.
Il risultato, dopo circa 7 giorni, è un aumentato e significativo aumento ponderale dei frutti, fino ai palchi apicali (8-10° palco), i quali si presentano ben conformati e uniformi per ogni nodo presente sulle piante degli appezzamenti in esame.
I formulati presenti, tuttavia, non possono essere considerati come elemento di immediata risoluzione in campo: è fondamentale programmarli in condizioni di arricchimento biotico del suolo e in programmi ad-hoc di ripristino della fertilità sin dal pre-trapianto e in copertura. Da ciò si evince la necessità di un’attenta pianificazione dei protocolli, condotta con Tecnici competenti, che portino alla stesura di adeguati piani secondo il contesto pedoclimatico e aziendale.
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fonti:
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