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RADICE SUBEROSA DEL POMODORO: SINTOMI, IMPLICAZIONI E POTENZIALI SOLUZIONI

27-02-2024 13:57

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria, Itaka,

RADICE SUBEROSA DEL POMODORO: SINTOMI, IMPLICAZIONI E POTENZIALI SOLUZIONI

La Radice Suberosa del pomodoro è una problematica fitosanitaria spesso legata all’intensificazione dei cicli colturali e alle conseguenze...

La Radice Suberosa del pomodoro è una problematica fitosanitaria spesso legata all’intensificazione dei cicli colturali e alle conseguenze della cosiddetta “Sindrome da reimpianto”. La presenza del fungo responsabile, Pyrenochaeta lycopersici, può causare sintomi atipici a carico delle colture, come una certa riduzione assimilatoria, clorosi e, soprattutto, fessurazione e suberificazione delle radici. In dettaglio, le piante spesso mostrano segni di deperimento, talvolta appassimento e un ridotto sviluppo delle radici; quando rincalzate, reagiscono emettendo radici avventizie nella zona sopra il colletto, le quali possono aiutare la pianta a continuare a trarre nutrimento dal terreno.

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La sintomatologia può variare nel tempo, rendendo la diagnosi spesso abbastanza complessa. Inoltre, il fungo forma microsclerozi che persistono nel suolo, aggravando l’infezione ciclo dopo ciclo: la sua presenza, infatti, può non essere sempre evidente, poiché i sintomi generici descritti, come la riduzione dell’assimilazione e le clorosi, possono comparire in tempi diversi rispetto a quelli più tipici (come la suberificazione delle radici). Questo complica il quadro, che è in continua evoluzione ed è fortemente influenzato dall’ambiente di coltivazione. Pertanto, la comprensione completa di questa malattia è essenziale per proteggere le colture e garantire la salute delle piante.

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La presenza di microsclerozi consente al fungo di persistere nel terreno: questo influisce sulle infezioni ciclo dopo ciclo, le quali portano a un aumento progressivo della gravità nel corso degli anni nel suolo coltivato, specie se in assenza di processi come la Solarizzazione e l’inoculo di sostanza organica.


Nel caso specifico del pomodoro, quindi, le fasi di sviluppo post-trapianto sono particolarmente sensibili all’infezione, la quale è fortemente influenzata dal livello di rigenerazione del suolo, a sua volta strettamente correlata a diversi fattori, come:

 

  • Presenza di sostanza organica: Una maggiore presenza di sostanza organica nel suolo può aumentare la flora antagonista, riducendo la vitalità dei microsclerozi.
  • Composti stimolanti per il Microbioma: Alcuni composti, come terpeni, flavonoidi, polifenoli e polisaccaridi, possono influenzare positivamente il microbioma del suolo a livello biochimico.
  • Flora batterica e fungina antagonista: Alcune specie di Trichoderma spp. svolgono un ruolo importante nel contrastare l’infezione.


In sintesi, quindi, la gestione delle infezioni fungine richiede una valutazione attenta dell’ambiente colturale e delle pratiche agronomiche al fine di minimizzare gli effetti negativi sulla coltivazione.
 

Per rigenerare un terreno e prevenire l’insediamento anticipato di patogeni, è importante adottare una strategia sostenibile che integri diverse tecnologie e formulati. Prima di tutto, è consigliabile disinfettare il terreno utilizzando soluzioni agronomiche sterilizzanti come la solarizzazione o la fumigazione: da questo punto di vista, pratiche moderne in grado di utilizzare sostanze naturali come propoli ed olio vegetale di senape (Bioreset, Itaka), possono contribuire ad una disinfezione/disinfestazione quanto più a basso impatto possibile, rendendo fattibile una rigenerazione senza l’ausilio di SA di sintesi.

 

Tuttavia, è fondamentale che tale rigenerazione del suolo possa essere supportata altresì dall’utilizzo integrativo di composti che agiscano positivamente sulla microflora della rizosfera nelle fasi immediatamente successive all’impianto.


In particolare, gli estratti a base di Flavonoidi solforati (come quelli proposti da Itaka in specialità come Italo) possono svolgere un ruolo importante nel:

 

  • Proliferazione microbica antagonista: I flavonoidi solforati favoriscono la crescita di microrganismi benefici che contrastano i patogeni.
  • Difese passivo-attive delle piante: Questi composti contribuiscono a rafforzare le difese naturali delle piante contro le infezioni.
  • Azione diretta contro i patogeni tellurici: L’applicazione locale di formulati contenenti flavonoidi solforati può agire direttamente sui patogeni presenti nel substrato del terreno, incluso il Pyrenochaeta e altri.
     

In sintesi, la scelta oculata di composti bio-rigeneranti può contribuire a mantenere la salute del suolo e delle colture.


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Fonti: 
A.A. vari: A cura di S. W. Davino. Avversità del Pomodoro – Virus e funghi terricoli. Ed. L’informatore Agrario. 2018

Amenduni M., Colella C., D’Amico M., Bubici G., Cirulli M. (2008), Effect of an Organic Amendment on Corky Root Susceptible and Resistant Tomatoes. Acta Horticulturae, 789.


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