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L'OLEOCELLOSI DEGLI AGRUMI: CAUSE, SINTOMI, PREVENZIONE

23-09-2024 18:22

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria,

L'OLEOCELLOSI DEGLI AGRUMI: CAUSE, SINTOMI, PREVENZIONE

L’oleocellosi è una dermatosi dei frutti particolarmente diffusa negli agrumi, causata dalla rottura delle ghiandole oleifere e dalla conseguente...

L’oleocellosi è una dermatosi dei frutti particolarmente diffusa negli agrumi, causata dalla rottura delle ghiandole oleifere e dalla conseguente fuoriuscita di oli essenziali. Questi olii, a causa della loro azione caustica legata alla presenza di terpeni negli stessi, provocano ustioni e necrosi a carico delle cellule della porzione epidermica del frutto. I sintomi si manifestano quindi come macchie gialle o brune, di diversa forma e dimensione, che possono evolvere in più o meno estese aree marroni circondate da un alone giallognolo. Nel caso dei frutti che sono sottoposti a deverdizzazione, le aree interessate rimangono verdi poiché il danno impedisce la conversione dei cloroplasti in cromoplasti. 

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Le cause che stanno alla base del fenomeno possono essere ricondotte a eventi traumatici ambientali come grandine e vento, che favoriscono lo sfregamento dei frutti, o ancora a punture da parte di fitofagi specifici, ecc., ma sono principalmente le manipolazioni durante la raccolta e la lavorazione in magazzino che contribuiscono all’innesco della fisiopatia sui frutti suscettibili. Quest’ultimi sono particolarmente soggetti quando sono raccolti o immagazzinati in uno stato di elevato turgore cellulare dei tessuti, poiché la rottura delle ghiandole avviene con maggiore facilità. Anche leggeri o modesti danni meccanici possono provocare estese oleocellosi, soprattutto se in condizioni di elevata turgescenza del frutto.

 

I frutti colpiti da oleocellosi sono deprezzati a causa del danno estetico al flavedo e della loro elevata suscettibilità a vari marciumi durante le operazioni successive la raccolta e la distribuzione.

 

La prevenzione della fisiopatia non è agevole, a causa della rapidità delle operazioni di raccolta e condizionamento, che amplificano il rischio di danni meccanici, sebbene alcuni accorgimenti possano mitigarne l’incidenza in alcuni step della produzione finale:  

 

  • Scegliere il momento giusto per la raccolta, evitando le prime ore del mattino (momento di massimo turgore) o quando i frutti sono particolarmente bagnati, ovvero maggiormente esposti a danni accidentali. 
  • Utilizzare attrezzature adatte, manipolando i frutti con cura, utilizzando forbici adatte, guanti morbidi e contenitori con angoli smussati, al fine di limitare ferite e lacerazioni occasionali sui frutti. Nei frutti molto suscettibili, come nel caso dei limoni, è consigliato l’ausilio di particolari apparecchiature (Pressure Tester), in grado misurare lo status di turgore dell’epicarpo, permettendo di valutare meglio il momento giusto per la raccolta. 
  • Condizioni di stoccaggio. Mantenere i frutti raccolti in ambienti con temperature e umidità controllate, specie se gli stessi sono conservati in celle apposite. 
  • Trattamenti fitosanitari e concimazioni adeguate. Utilizzare protocolli fitosanitari in miscele che non causino fitotossicità. Somministrazioni razionali di N (Azoto) nella nutrizione minerale, evitando eccessi, può contribuire a ridurre l’incidenza della fisiopatia. 
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Per ridurre il turgore delle ghiandole oleifere, può essere utile lasciare i frutti in magazzino dopo la raccolta per qualche giorno prima di iniziare la lavorazione. L’immersione dei frutti in acqua tiepida subito dopo la raccolta e l’esposizione per 1-2 giorni a temperatura ambiente, possono ulteriormente mitigare la gravità dei sintomi nel periodo successivo. Anche la presenza di elevata umidità (90-95%) nella fase di deverdizzazione e nella conservazione, può ridurre l’effetto negativo dell’imbrunimento delle aree affette.

 

In definitiva, l’oleocellosi è una fisiopatia che, sebbene non comprometta la qualità interna dei frutti, può ridurne il valore commerciale a causa dei danni estetici al flavedo. Una corretta gestione delle pratiche agricole e dei trattamenti fitosanitari può contribuire a prevenire e controllarne la presenza in post-raccolta. 

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Fonti: 

 

AA. VV. (2012): Gli Agrumi, coordinamento scientifico di V. Magnifico. Collana Coltura&Cultura, ideata e coordinata da R. Angelini, Bayer CropScience, Ed. Script, Bologna, pag.306 

 

Schena, Leonardo & Strano, Maria & Sanzani, Simona & Ippolito, Antonio. (2011). Le malattie degli agrumi in postraccolta. Protezione delle colture. 4. 30-41. 


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