I teli di copertura fotoselettivi, ad oggi tra i cardini dell’innovazione costruttivo-serricola, costituiscono sicuramente dei vantaggiosi alleati per l’ottimizzazione della produzione agricola intensiva in ambiente protetto.
L’uso di questi materiali, è noto dalla letteratura scientifica, apporta significativi benefici agronomici, fitoiatrici e operativi, in grado di aumentare considerevolmente la produzione e la qualità del prodotto ottenuto per ogni ciclo produttivo.
Nell’articolo “LAVORANDO CON LA LUCE”, infatti, abbiamo avuto modo di approfondire l’importanza che riveste sempre più l’adozione di tali film plastici, mettendo in risalto l’influenza sulle capacità fotosintetiche delle piante coltivate, sulla limitazione di fenomeni quali il gocciolamento, la riduzione delle polveri, la resistenza a elementi corrosivi (Zolfo) e la degradazione nel tempo degli stessi materiali.
I film fotoselettivi di Ginegar Plastic Products Ltd (come la Sunsaver Diffused AM) possono di fatto influenzare la crescita e il comportamento vegetale, condizionando lo spettro luminoso filtrato e disponibile per i pigmenti bioattivi delle piante (Fitocromo), ma anche limitare fortemente le capacità riproduttive (sporulazione) di alcuni agenti di malattia crittogamici, onnipresenti nei nostri comprensori, come la Botrite (Botrytis cinerea); di tale filtro ne sono pure influenzati gli insetti fitofagi, come Aleurodidi e Tripidi, già fruitori della luce come elemento indispensabile per la visione, l’orientamento, l’attività trofica e la riproduzione.
Le plastiche fotoselettive, ricordiamo, sono capaci di un significativo miglioramento delle condizioni termiche dell’ambiente serra globale: esse sono in grado di bloccare la dispersione della radiazione IR all’interno della struttura, consentendo altresì l’ingresso invece dei raggi UV-B, veri e propri biostimolanti “naturali” delle colture.
È proprio grazie all’attivazione di alcuni meccanismi biochimici luce-dipendenti, che è possibile sfruttare vie alternative a fenomeni di difesa attivi e/o passivi (SAR): flavonoidi, antociani, polifenoli e altri pigmenti possono essere così sintetizzati e accumulati, aumentando le difese contro Crittogame, favorendo l’aumento di biomassa, callosio e struttura nei tessuti vegetali, nonché di vero e proprio ostacolo nei confronti di parassiti animali e crittogamici.
In questo collage di foto allegato, è possibile prendere visione delle caratteristiche di questi speciali teli, confrontandoli anche con opportuni “competitor” e verificando la qualità delle coltivazioni ottenute:
- piante maggiormente generative, con spiccate capacità riproduttive e internodi corti;
- foglie fotosinteticamente più attive, di acceso colore verde, segno di una maggiore concentrazione di Clorofilla;
- armonica distribuzione spaziale delle piante, con una migliore omogeneità di tutto l’appezzamento;
- aumento nella lignificazione dei tessuti, con una “durezza” più consistente delle singole ceppaie.
Questi sono tra gli effetti morfologici che è possibile verificare in colture che usufruiscono di tali teli di copertura. Risultati su difesa e resistenza ai patogeni, sono di possibile e approfondita verifica grazie a puntuali monitoraggi offerti da Consulenti e Tecnici, grazie all’esame dei primi sintomi, degli organi colpiti e del numero di ceppaie colpite.
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fonti:
Guerrini S., Yan C., Malinconico M., and Mormile P., Agronomical Overview of Mulch Film Systems, Chp.13 of Book:” Polymers for Agri-Food Applications”, Tomy J. Gutiérrez Editor, Springer, ISBN 978-3-030-19415-4, ISBN 978-3-030-19416-1, Sept. 2019
Mormile P., Rippa M., Graziani G. and Ritieni A., Use of greenhouse-covering films with tailored UV-B transmission dose for growing ‘medicine’ through plants: rocket salad case, Journal of Science of Food and Agriculture (2019)
Reuveni, R., Ravivm, M. and Bar, R. (1989), Sporulation of Botrytis cinerea as affected by photoselective polyethylene sheets and filters. Annals of Applied Biology, 115: 417-424. https://doi.org/10.1111/j.1744-7348.1989.tb06561.x
Raviv, M. (1989). THE USE OF PHOTOSELECTIVE CLADDING MATERIALS AS MODIFIERS OF MORPHOGENESIS OF PLANTS AND PATHOGENS. Acta Hortic. 246, 275-284 DOI: 10.17660/ActaHortic.1989.246.34 https://doi.org/10.17660/ActaHortic.1989.246.34
Taiz L., Zeiger E., M. Møller I., and Murphy A. Plant Physiology and Development 6th ed. (2014) - Piccin