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NUTRIRE MEGLIO IN CONDIZIONI DI STRESS ABIOTICO NELL’ERA DEL SURRISCALDAMENTO GLOBALE: UNA PROVA DI SOSTENIB

10-07-2024 08:41

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria,

NUTRIRE MEGLIO IN CONDIZIONI DI STRESS ABIOTICO NELL’ERA DEL SURRISCALDAMENTO GLOBALE: UNA PROVA DI SOSTENIBILITÀ SU ANGURIE IN SERRA!

Le attuali condizioni climatiche estreme stanno esercitando una pressione significativa sulle colture in aree agricole trasformate. Nonostante gli...

Le attuali condizioni climatiche estreme stanno esercitando una pressione significativa sulle colture in aree agricole trasformate. Nonostante gli avanzamenti nella genetica e nell’agricoltura orticola, le piante coltivate sembrano incapaci di tollerare efficacemente lo stress abiotico significativo causato da temperature elevate, e di conseguenza, da stress salino e idrico, risultando in una produttività inferiore alle aspettative. 

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Inoltre, la pratica della monocoltura e l’assenza di rotazioni colturali razionali, tipiche dell’agricoltura intensiva, insieme a pratiche non sostenibili che si discostano dalla Buona Pratica Agricola (BPA), conducono frequentemente a un declino biologico dei terreni coltivati, portando a una riduzione progressiva del potenziale produttivo futuro. 

 

L’acqua, risorsa sempre più rara e preziosa, sta influenzando notevolmente le colture recenti, sia in campo aperto che in serra. La qualità delle colture è la più colpita, subendo un impoverimento dovuto all’accumulo di elementi che ne compromettono l’adattabilità alle varietà tradizionalmente coltivate nella regione. L’evaporazione intensa, dovuta alle alte temperature, promuove il movimento ascendente e l’accumulo di sali nei livelli superficiali del suolo e nelle fonti d’acqua disponibili. Il Cloruro di Sodio (NaCl) emerge come uno dei sali più problematici: è noto come esso rappresenti un ostacolo per la crescita di molte colture, le quali mostrano vari gradi di sensibilità e, quando esposte al sale, diverse manifestazioni di disturbi fisiologici e anomalie metaboliche. Il Cloruro di Sodio è una fonte di ioni Na+, che agiscono come antagonisti di cationi essenziali quali Ca2+, Mg2+ e soprattutto K+, che tende a sostituire come regolatore osmotico nei tessuti vegetali, influenzando negativamente la crescita delle piante e lo sviluppo dei frutti.

 

Nell’orticoltura, per ottenere raccolti di alta qualità sia in termini di quantità che di qualità, è cruciale non trascurare quindi l’aspetto idrico, nutrizionale e di “comfort†di scambio ionico di ogni coltura. La fertirrigazione, che fornisce tutti gli elementi e sostanze vitali per lo sviluppo delle piante, come fertilizzanti, correttivi e biostimolanti, permette di ottimizzare la crescita e la riproduzione vegetale attraverso le diverse fasi fenologiche della coltura: bilanciando nutrizione ed apporti in ciascuna di queste fasi, è possibile ottimizzare squilibri metabolici e antagonismi che potrebbero causare problemi colturali di vario tipo in grado di influenzare negativamente la dimensione e la qualità finale dei frutti. 

 

Al fine di razionalizzare processi come quindi l’uso dell’acqua irrigua, lo scambio ionico nel substrato e ristabilire una vantaggiosa fertilità generale per le colture, sono state effettuate prove di efficacia agronomica in serra circa l’utilizzo di un ammendante di Zeolite a base di clinoptilolite (Fertisoil, Bioagrotech), in grado di aumentare l’efficienza di utilizzo delle risorse come acqua d’irrigazione e nutrienti. Il materiale è a tutti gli effetti un alluminosilicato idrato con una struttura in grado di ospitare molecole d’acqua e cationi come Na+, K+, NH4+, Ca2+, Mg++ e Fe+++. Ciò comporta quindi un’ottimizzazione della CSC (Capacità di Scambio Cationico), con aumento conseguente della EC (Conducibilità Elettrica) e disponibilità dei nutrienti del suolo e di quelli forniti con la stessa fertirrigazione. Inoltre, in composizione, esso presenta un consorzio microbico autoctono, selezionato da terreni fertili coltivati, che contribuisce nella mitigazione della Sindrome dei Terreni Stanchi.  

 

Durante dette prove, è stato possibile raccogliere alcuni dati significativi, a conferma di quanto esposto e dai dati tecnici del formulato. Il protocollo, condotto su Anguria Nikas F1/Sombrero, coltivata nell’agro di Ispica-Pachino (SR), è stato somministrato in due repliche diverse (Serra 38 – Serra 39) ed ha previsto l’uso in parcelle di suolo denominate T1, a confronto con parcelle controllo T0 non trattato, secondo il seguente schema: 

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Le prove di efficacia sono state integrate quindi con la raccolta di dati e parametri quali il contenuto idrico, la temperatura e la EC nel substrato, mediante rilievi effettuati da Lualteck con apposite sonde specifiche installate al suolo, per un periodo di circa un mese.  

 

Il raffronto finali di tali dati è stato particolarmente significativo nella Serra 39, in merito soprattutto a EC e contenuto idrico, così come esposto dai grafici ottenuti, a conferma di quanto su argomentato (i parametri sono stati rilevati nel periodo compreso tra il 10 aprile e il 25 aprile, trasmessi ad intervalli di 20 minuti): 

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Come è possibile evidenziare in ambedue i grafici, i dati medi di contenuto idrico ed EC del test T1 (Prova) sono decisamente e significativamente più alti rispetto a T0 (Testimone). 

 

In media quindi il terreno trattato con FERTISOIL ha dimostrato capacità di trattenere una maggiore quantità di acqua in misura del 35% in più rispetto al testimone non trattato, così come una quantità di nutrienti ben superiore, quest’ultimi provenienti soprattutto dall’acqua d’irrigazione somministrata alle colture.

 

Altro dato interessante è mostrato dall’andamento medio delle temperature: 

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Nel Controllo T0 (Testimone) la temperatura registra una media ben più alta rispetto la Prova (T1) di circa 2,16°C: un elemento interessante, capace di mitigare limitatamente gli effetti nocivi dei regimi termici elevati del periodo caldo.

 

In sintesi, quindi, dopo una prima prova di un formulato a base di Zeolite ad alte prestazioni come FERTISOIL, è possibile affermare come esso possa rappresentare un solido, sostenibile e proficuo alleato per le coltivazioni dei prossimi decenni caratterizzati da un progressivo regime termico e idrico non favorevole a schemi di coltivazione esigenti in termini idrici, termici e nutrizionali per le colture di reddito. A tal proposito, altre prove di efficacia di campo del medesimo formulato verranno condotte su altrettante colture della Fascia Trasformata, al fine di validare ulteriormente l’utilità del protocollo per le aziende del settore. E noi saremo qui, a divulgarne i risultati! 

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