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ANTAGONISTI E METODI NATURALI: COME LA SOLARIZZAZIONE E BIOFUMIGAZIONE POSSONO CAMBIARE IL VOLTO DELLA NUOVA A

01-07-2024 09:28

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria, Agriges, Ginegar, Itaka,

ANTAGONISTI E METODI NATURALI: COME LA SOLARIZZAZIONE E BIOFUMIGAZIONE POSSONO CAMBIARE IL VOLTO DELLA NUOVA AGRICOLTURA

Il terreno agrario rappresenta un ecosistema microbiologicamente dinamico dove diverse specie microbiche coesistono e interagiscono nelle loro nicchie...

Il terreno agrario rappresenta un ecosistema microbiologicamente dinamico dove diverse specie microbiche coesistono e interagiscono nelle loro nicchie ecologiche. Queste interazioni sono spesso centrate attorno alla rizosfera, l’ambiente di crescita delle radici delle piante, dove i diversi attori biologici si scambiano segnali biochimici che possono promuovere relazioni di simbiosi o antagonismo. La presenza di sostanza organica nel suolo non solo migliora le sue proprietà fisiche ma fornisce anche un substrato per lo sviluppo della flora microbica, che a sua volta rende disponibili i nutrienti essenziali per la crescita delle piante.

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Tuttavia, in terreni degradati, privi di sostanza organica e substrati necessari, la biodiversità microbica è limitata. Le specie saprofite, quelle che trasformano la biomassa organica, e quelle simbiotiche con le piante superiori, trovano difficoltà a svilupparsi, influenzando negativamente il successivo sviluppo delle colture. In queste condizioni, alcune specie microbiche, spesso parassitarie, possono proliferare senza essere controllate da microrganismi antagonisti, causando malattie alle piante come tracheomicosi, rizottoniosi, fitoftore e altre fitopatie. 

 

Per preparare adeguatamente il suolo ai nuovi trapianti, è fondamentale fornire apporti organici corretti congiuntamente le operazioni di disinfezione, al fine di sostenere la flora microbica e promuovere specie di interesse agrario con attività antagonista, anziché distruggerle.  

 

La Solarizzazione, a tal proposito, rappresenta una delle tecniche fortemente consigliate in presenza di cicli monocolturali in ambiente protetto, utile per la selezione, congiuntamente all’uso dei formulati adatti, di un adeguato Microbioma antagonista futuro per le piante coltivate. Gli strati di suolo interessati da questo tipo tecnica naturale di disinfestazione (fino a 30-40 cm), possono infatti raggiungere temperature anche intorno i 50-60°C, permettendo una notevole selezione della flora microbica presente, a svantaggio di specie e ceppi fitopatogeni specializzati e/o opportunisti, come: Sclerotinia sclerotiorum, Verticillium dahliae, Fusarium oxysporum (diverse forme specializzate), Pyrenochaeta lycopersici, Rhizoctonia spp., Phoma lycopersici, Phytophtora capsici, Meloidogyne spp., ecc. 

 

La sostanza organica e/o le specialità ad effetto biostimolante/antiparassitario possono essere quindi integrate nella Solarizzazione, soprattutto per evitare il peggioramento quantitativo nella fase di pastorizzazione. L’ausilio, quindi, di una concimazione di fondo speciale, a base di panelli vegetali di Brassicaceae, arricchiti da consorzi microbici selezionati (Thermoactinomyces spp., Streptomyces spp. e Bacillus spp.), applicati sin dal pre-trapianto lungo la fila (Rycyneem, Agriges), può consentire trapianti già ben corredati di radici ben allineate con specie sinergiche nel loro Rizobioma. 

 

Un utile alleato, a monte di tale processo sanitizzante, è l’utilizzo di un telo solarizzante ad alta tecnologia, come il Ginegar OZGARD PLUS, un film plastico multistrato ad alte prestazioni, con speciali additivi per garantire elevata durabilità, resistenza ed efficienza nell'impedire il passaggio dell'ossigeno e quindi ottimizzare lo stesso processo solarizzante. 

 

Prodotti pre-biotici come Bioreset di Itaka possono, al pari dei panelli di Brassicacee di Rycyneem, essere integrati o usati alternati, in concomitanza o successivamente i lavori di solarizzazione del terreno, quindi anche in pre-trapianto, utili per introdurre sostanze biochimicamente attive di origine vegetale che stimolano la crescita della flora microbica benefica e ostacolano quella parassitaria. Questi prodotti agiscono grazie ai flavonoidi e ai complessi vegetali che contengono, i quali, una volta in contatto con l’acqua del suolo, favoriscono il rilascio di composti glucosidici solforati e isotiocianati con azione antiparassitaria diretta. 

 

L’applicazione di questi formulati può essere fatta immediatamente prima del trapianto, dopo il processo di solarizzazione. Prodotti come Bioreset devono essere somministrati tramite irrigazione, seguendo le dosi consigliate, con terreno pacciamato o direttamente sotto il telo solarizzante poco prima della sua rimozione. Questo processo crea una microfumigazione che dura circa 10 giorni, dopo i quali è possibile trapiantare le plantule in sicurezza, assicurandosi di arieggiare il letto di semina 24 ore prima. In questo modo, si ottimizza l’effetto caustico sui parassiti e si stimola la flora microbica benefica. I composti rilasciati sono poi assorbiti dalle piante dopo il trapianto, inducendo resistenza e stimolando le difese endogene, utili anche nelle fasi avanzate del ciclo colturale per resistere a condizioni biotiche avverse. 

 

Tutto ciò detto argomentato su grandi linee: è fondamentale infatti poter contestualizzare a livello aziendale e programmare in funzione delle esigenze fitosanitarie ciascun caso, mediante l’ausilio dei nostri Tecnici. 


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Fonti:

 

Adams P.B. (1971) – Effect of soil temperatures and soil amendments on Thielaviopsis root rot of sesame. Phytopathology, 61: 693-697. 

 

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Chavarria-Carvajal J.A., Rodriguez Kabana R., Klopper J.W., Morgan Jones G. (2001) -  Changes in populations of microrganism associated with organic amendaments and benzaldehyde to control plant parasitic nematodes. Nematropica, 31: 165-180. 

 

Chitwood D.J. (2002) – Phytochemical based strategies for nematode control. Ann. Rev. Phytopathol., 40: 221-249 

 

Cook RJ, Rovira AD, 1976. The role of bacteria in the biological control of Gaeumannomyces graminis by suppressive soils. Soil Biol Biochem 8: 269-273 

 

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