L’ultima parte dell’annata agraria, come consueto, è sempre caratterizzata dall’esplosione di un clima primaverile particolarmente favorevole allo sviluppo di insetti, alcuni dei quali fitofagi di piante coltivate e spontanee.
È il caso della temibile Tuta absoluta, degli invadenti acari Tetranyhus urticae (Ragnetto rosso) e Aculops lycopersici (Eriofide rugginoso), nonché della sempre presente Bemisia tabaci (Mosca bianca delle serre).
Le colture, come pomodoro e peperone, si “trasformano”, rendendosi più reattive al cambiamento del clima, fornendo frutti in raccolte scalari e di qualità, ma tuttavia divenendo più sensibili ai danni da tali fitofagi.
La stesura di protocolli specifici utili al controllo degli agenti di danno è un’operazione che quindi dev’essere sempre effettuata con relativo anticipo, specie se essa contempla l’utilizzo d’interventi integrati (Integrated Pest Management) con strumenti a basso impatto e/o biologico, come le sostanze di origine naturale e i lanci di ausiliari e antagonisti.
In allegato a questo articolo, riportiamo infatti foto scattate in un’azienda ove la conduzione in IPM e innovativa con strumenti innovativi di nutrizione e difesa, ha giovato alle coltivazioni, rendendo una coltura e ciliegino ben conformata, a bassa incidenza di fitofagi e danni trofici provocati da essi.
Il raggiungimento di tali obiettivi, come armonico sviluppo vegeto-generativo, vigorosi e ben conformati palchi e bacche, abbondante radicazione e relativa “pulizia” delle piante, è stato ottenuto attraverso l’utilizzo combinato di protocolli che hanno previsto l’impiego di:
- Zeolite cubana e Zolfo integrati, ad elevata finezza e persistenza (Z1, Bioagrotech), applicati sulla vegetazione a intervalli regolari, capaci di schermare la chioma e rendendo meno appetibile i tessuti all’attività trofica dei fitofagi;
- lanci di Miridi antagonisti come Nesidiocoris tenuis, noto per la capacità predatoria nei confronti di uova e larve di Tuta absoluta, nonché temibile nemico di fitofagi ad apparato succhiatore come Bemisia tabaci e Trialeurodes vaporarorium;
- Phtorimea operculella granulovirus (PhopGV – Tutavir ER2, Biogard) secondo quanto suggerito dal produttore, effettuando trattamenti continuati a intervalli ravvicinati, al fine di colpire anticipatamente le larve nelle primissime fasi di sviluppo e fiaccare la resilienza delle successive generazioni in serra;
- Biostimolanti Microbici a base di Trichoderma harzianum, T. asperellum e T. atroviride (3KO, Itaka) e Non-Microbici a base di fermentati batterici ricchi di molecole biochimicamente attive ad azione ormono-simile (Maxy root, Itaka), al fine di creare un apparato radicale resistente e ben sviluppato in ampiezza e profondità;
- ternari NPK read-to-use ad alta solubilità, bassa EC, purezza e assenza di Cloro (Tyler).
Il risultato sono piante armoniche, con relativa presenza di fitofagi, ben generative, dotate di tessuti fortificati, di un colore verde brillante, con notevole sviluppo delle bacche dei primi palchi in ingrossamento e prima maturazione.
Obiettivo è ora il mantenimento di tali caratteristiche, monitorando lo status di sviluppo e l’incidenza dei fitofagi a livello giornaliero e settimanale, redigendo piani secondo i canoni anti-resistenza e privilegiando gli apporti a basso impatto, al fine di garantire sempre la condizione di “Residuo Zero” agli appezzamenti.
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