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CORREZIONE DEI TERRENI ALCALINI NELLA PRODUZIONE AGRUMICOLA SICILIANA: UN SUGGERIMENTO BIOSOSTENIBILE

20-12-2023 08:34

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria, Agrumi,

CORREZIONE DEI TERRENI ALCALINI NELLA PRODUZIONE AGRUMICOLA SICILIANA: UN SUGGERIMENTO BIOSOSTENIBILE

Gli agrumi riescono ad adattarsi a condizioni variabilissime in termini di struttura e tessitura del suolo, essendo coltivati sia in suoli sabbiosi...

Gli agrumi riescono ad adattarsi a condizioni variabilissime in termini di struttura e tessitura del suolo, essendo coltivati sia in suoli sabbiosi e relativamente fertili, sia in quelli ricchi in scheletro, sia in quelli argillosi e pesanti. È tuttavia facile da comprendere come caratteristiche non ottimali e/o non corrispondenti alle esigenze di specie, tipo e varietà, possano condizionare sviluppo e produttività, comportando la programmazione di interventi agronomici atti a rendere il pedoclima quanto più corrispondente possibile alle esigenze di redditività degli impianti. 

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Per gli agrumi, i suoli ideali sono essenzialmente quelli di medio impasto e profondi, in grado di favorire lo sviluppo dell’apparato radicale in profondità, garantire una migliore aerazione e il mantenimento di un’adeguata CIC, senza eccessi che potrebbero essere per lo più dannosi. Conoscendo bene le caratteristiche chimico-fisiche del suolo, è possibile programmare correzioni e lavori preliminari per l’ottimale ambientamento delle colture sin dalle primissime fasi iniziali.


Molti suoli agrari coltivati nell’area sicula sono ormai tendenzialmente sodici e/o alcalini, sia per le origini stesse (come, ad esempio, quelli di origine vulcanica), che per l’evoluzione del pedoclima degli ultimi decenni, favorente l’accumulo di Sali tipici (Solfati, Cloruri, Sodio, Calcio, Magnesio, ecc.).


I terreni alcalini in particolare sono quelli caratterizzati da elevata concentrazione di Na+ scambiabile e un pH superiore a 8.5, nonché quantità variabili di Carbonati e Bicarbonati di Na: questi suoli sono spesso l’evoluzione di terreni già salini, ricchi in Cloruro di Na e Sali di Ca++ e Mg++. 

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I limiti dei suoli salini/alcalini sulla coltivabilità sono noti a tutti: l’elevata presenza di Sodio (Na+) condiziona la disponibilità di altri elementi, come il Ca++, il K+ e il Mg++, conduce alla destrutturazione del terreno, nonché predispone le colture impiantate a stress osmotici e a conseguenti riduzioni nella produttività. Il pH elevato deprime l’attività microbica, importante per la degradazione e la trasformazione della sostanza organica, nonché insolubilizza elementi fondamentali per la fotosintesi come il Ferro (Fe+++) che, negli Agrumi, predispone alla frequente Clorosi Ferrica e alle conseguenze derivante da essa, come l’abscissione delle foglie e la produzione di frutti piccoli e di basso peso specifico.


Pertanto, come per tutte le colture arboree d’interesse agrario, fondamentale per gli agrumi è l’apporto organico/minerale con concime di base, privilegiando, qualora sia necessario, l’utilizzo di correttivi e ammendanti in grado di mitigare gli effetti di suoli salini, alcalini o calcarei, restituendo allo stesso tempo una buona concentrazione di sostanza organica nei vari strati esplorati. Tipici, a tal proposito, sono i concimi minerali con gli elementi correttivi per eccellenza: Zolfo (S) e Calcio. È noto, infatti, come la correzione di tali suoli possa essere basata sull’impiego “classico” di Gesso, ovvero di Solfato di Calcio, in grado di sprigionare Solfato e Calcio legantisi alle componenti sodiche (Carbonato di Sodio ad esempio), abbassando il pH e migliorando quindi le capacità nutritive.

 

Con i più moderni sistemi di complessazione, è possibile sfruttare il medesimo principio legando le componenti attive alla sostanza organica costituita da letami e idrolizzati proteici: nella formulazione di Agribios infatti, Agriorganico Top S, è presente NPK in misura proporzionata all’origine (NP 4.4 + 2 K2O), insieme a Zolfo (35 SO3) e Calcio (13 CaO) capaci di acidificare nel lungo periodo il suolo interessato, favorendo la solubilizzazione del Na, legando il Calcio ai colloidi organici e strutturando il terreno.

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Come si evince dalle foto allegate, gli impianti possono quindi beneficiare degli effetti mediante interramento della base organica, con un maggiore rinverdimento dell’apparato epigeo, migliore vigoria dei getti riproduttivi, quindi la produzione in misura qualitativamente alta dei successivi frutti, ben proporzionati e di favorevole calibro.


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Fonti:
AA. VV. (2012): Gli Agrumi, coordinamento scientifico di V. Magnifico. Collana Coltura&Cultura, ideata e coordinata da R. Angelini, Bayer CropScience, Ed. Script, Bologna

Sequi P., Chimica del suolo (1989), Patron Ed., pagg 406-418


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