La fase di risveglio vegetativo degli agrumi rappresenta uno stadio molto delicato: durante questo periodo, che generalmente va da marzo ad aprile, infatti, i nuovi getti sono molto attivi a livello metabolico e accrescitivo e, in questo frangente, la potatura verde si delinea come una pratica cruciale nella gestione primaverile dei ceppi.
Durante il risveglio in aprile, superata la dormienza invernale, la linfa scorre attivamente in tutte le porzioni vegetativamente attive, come appunto apici, germogli e foglie, il che favorisce una risposta vigorosa da parte della pianta a qualsiasi intervento volto a dare un aspetto vegeto-generativo alle colture allevate.
Tuttavia, la notevole vigoria acquisita, lo sfoltimento e la creazione di forme di allevamento idonee, rende la chioma delle piante particolarmente vulnerabile agli attacchi da agenti di danno diretto, come Afidi e Minatrice serpentina.
Nel caso degli Afidi, in particolare per l’Afide Verde, Aphis spiraecola Patch (= citricola, Van der Goot), e l’Afide del Cotone, Aphis gossypii Glover, essi possono causare danni più che significativi nel periodo primaverile, sostenuti dalle miti temperature che ne esaltano la prolificità. I danni diretti causati derivano dalla notevole sottrazione di linfa, con conseguente abbondante produzione di melata e successivo sviluppo di fumaggini.
I tessuti colpiti tendono a deformarsi, arricciando le foglie dei giovani germogli infestati, soprattutto in corrispondenza della lamina inferiore, di difficile intercettazione durante i trattamenti fitosanitari mirati. Equilibrate concimazioni azotate concorrono a limitare le pullulazioni nelle colture in risveglio vegetativo.
L’Afide verde può svolgere fino a 40 generazioni annue, provocando, in elevate infestazioni, colatura dei fiori e dei frutticini in arancio, mandarino e clementine.
Le pullulazioni di A. gossypii si verificano in coincidenza con della fase di fioritura. Il fitofago è altamente polifago, infestando principalmente malvacee e cucurbitacee. Su agrumi non provoca danni diretti significativi, sebbene i getti vegetativi infestati appaiano meno sviluppati. A. spiraecola e A. gossypii sono ritenuti vettori più o meno significativi del CTV.
Nel caso della Minatrice serpentina degli agrumi, Phyllocnistis citrella Stainton, trattasi di un fitofago in grado di scavare mine sottoepidermiche argentate nelle foglie colonizzate, di forma sinuosa e variamente ripiegate su sé stesse. Le foglie pertanto si deformano, con parte del lembo arrotolato o con margini ripiegati verso il basso: in base allo stadio di crescita, le foglie possono presentare malformazioni più o meno marcate. Le foglie fortemente colpite, ovvero con più mine presenti, si deformano, ingialliscono e disseccano portando al danneggiamento della porzione di chioma colpita e, talvolta, l’intera pianta.
Dal punto di vista agronomico, come accennato all’inizio, per proteggere le piante durante questa fase fondamentale, è importante adottare misure preventive come appunto la potatura anticipata, nonché il monitoraggio periodico delle foglie per individuare tempestivamente eventuali infestazioni. Per gli interventi fitoiatrici diretti, in base al fitofago, ricordiamo l’utilizzo di SA di sintesi secondo il seguente quadro sinottico:
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Fonti:
AA. VV. (2012): Gli Agrumi, coordinamento scientifico di V. Magnifico. Collana Coltura&Cultura, ideata e coordinata da R. Angelini, Bayer CropScience, Ed. Script, Bologna
DPI Sicilia 2023
Pollini, A. (2006), Manuale di Entomologia Applicata, pagg.276-283-485-487, Edagricole