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PROMOTORI FIORALI

02-10-2021 11:28

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria, Simcro, Impollinatori,

PROMOTORI FIORALI

Nelle piante la formazione e lo sviluppo dei primordi fiorali avviene mediante diversi fattori interagenti fra loro, come l’ambiente di crescita...

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Nelle piante la formazione e lo sviluppo dei primordi fiorali avviene mediante diversi fattori interagenti fra loro, come l’ambiente di crescita, il fotoperiodo, la temperatura, le capacità genetiche (varietà) e il biochimismo della pianta stessa, come la presenza di fitormoni (auxine, citochinine, gibberelline), di carboidrati disponibili e di alcuni composti metabolicamente attivi responsabili della induzione fiorale (Poliammine, Prolina e Glutatione).

 

Ognuno di questi fattori è pertanto concomitante nella differenziazione degli organi fiorali, sebbene non sempre esclusivo. Talune volte infatti, le piante possono usufruire dell’effetto compensante di pochi elementi abbondanti per controbilanciare il difetto di concentrazione di altri. Sussistono anche fattori di crescita, come la diponibilità di zuccheri, fondamentali mattoni energetici che danno il via ai processi di differenziazione dei tessuti riproduttivi e quindi di infiorescenze e semi, o ancora la disponibilità di elementi plastici, come l’Azoto, il Fosforo e il Potassio, macroelementi per eccellenza della crescita e sviluppo delle colture che, in vari assetti, possono influenzare o meno l’induzione fiorale. Anche la salinità e la disponibilità idrica possono influire sull’anticipo e la qualità delle infiorescenze, in quanto legate alla produzione di fitormoni e di risposte all’adattamento delle piante al pedoclima in cui esse crescono.

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Da ciò premesso risulta fondamentale consentire alle colture un quanto più ampio adattamento alle condizioni di coltivazione, favorendo un equilibrato sviluppo vegeto-riproduttivo iniziale. Quest’ultimo, costituito da foglie adulte attive e apici, è il vero e proprio laboratorio biochimico della piante, in grado di accumulare in misura adeguata i fattori florigeni biochimici più importanti come:

  • carboidrati, fondamentali per la nutrizione degli abbozzi fiorali;
  • fitormoni, come auxine, citochinine e gibberelline, necessarie per l’inizializzazione dei processi di divisione cellulare nei meristemi riproduttivi, in concomitanza dell’adeguato fotoperiodo per la coltura;
  • poliammine (putrescina, spermidina, spermina, ecc.), in grado di regolare l’espressione genica correlata a diversi processi fisiologici, quali appunto il differenziamento fiorale e l'embriogenesi; 
  • prolina, coinvolta in diverse funzioni cellulari come antiossidante e nel bilancio redox, nonché fondamentale per lo sviluppo del polline negli organi riproduttivi maschili;
  • glutatione, basilare nella regolazione del metabolismo cellulare, dello stato ossidativo dei tessuti e, pertanto, vero e proprio regolatore indiretto dei processi di crescita e differenziazione;
  • infine il Boro, microelemento assorbito in minime quantità dalle piante, in grado di regolare il metabolismo e la traslocazione degli stessi carboidrati negli organi pozzo (infiorescenze e frutti), e di influenzare la permeabilità delle citomembrane, permettendo una completa e corretta divisione cellulare e fertilità del polline prodotto nelle infiorescenze.

Da ciò premesso è possibile potenziare le prestazioni di ciascuna coltura, intervenendo mediante specialità che apportino alcuni di dei fattori biochimici della fioritura, come Boro, Prolina e Glutatione (Propolline, Simcro), e in aggiunta anche amminoacidi responsabili nella produzione di fitormoni vegetali come il Triptofano (vedi “Triptofano, Auxine e Ingrossamento”) e quindi le auxine responsabili dell’adeguata traslocazione dei fotosintetati nei tessuti (vedi foto di infiorescenze di una coltura di pomodoro dopo trattamenti con tali specialità). Per far ciò è fondamentale un’adeguata valutazione di campo dello status vegeto-riproduttivo della coltura, attraverso ricognizioni di Tecnici specializzati, importanti per la stesura di un appropriato protocollo d’intervento biostimolante.

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fonti:

Bergman L, Rennenberg H, (1993). Glutathione metabolism in plants. In: De Kok Lj, Stulen I, Rennenberg H, Brunold C, Rauser WE, eds. Sulfur nutrition and assimilation in higher plants. The Haughe, the Netherlands: SPB Academic Publishing, 109-123

 

Havelange, A., Lejeune, P., Bernier, G., Kaur-Sawhney, R. and Galston, A.W. (1996), Putrescine export from leaves in relation to floral transition in Sinapis alba. Physiologia Plantarum, 96: 59-65. https://doi.org/10.1111/j.1399-3054.1996.tb00183.x

 

Lejeune, P. ; Bernier, G. ; Requier, MC. ; Kinet, JM.. Cytokinins in Phloem and Xylem Saps of Sinapis-alba During Floral Induction. In: Physiologia Plantarum, Vol. 90, no. 3, p. 522-528 (1994)

 

Lewis DH. Boron: the essential element for vascular plants that never was. New Phytol. 2019 Mar;221(4):1685-1690. doi: 10.1111/nph.15519. Epub 2018 Nov 24. PMID: 30289999.

 

Verbruggen, N., Hermans, C. Proline accumulation in plants: a review. Amino Acids 35, 753–759 (2008). https://doi.org/10.1007/s00726-008-0061-6


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