La pacciamatura è una tecnica agricola di preparazione e coltivazione fondamentale per gli ortaggi in serra. Come molti operatori del settore ben sanno, essa consiste nel coprire il terreno con uno strato di materiale, organico e/o sintetico, per proteggere la porzione basale delle piante, migliorando le condizioni di crescita e assicurando vari vantaggi per le coltivazioni.
.jpeg "pacciamatura-in-serra-(1).jpeg")
La pratica offre pertanto numerosi benefici, tra cui il controllo delle erbe infestanti, la conservazione dell’umidità, la regolazione della temperatura del suolo e il miglioramento della struttura del terreno. Ma andiamo con ordine:
Controllo delle erbe infestanti. Coprendo il terreno, è possibile impedire la crescita delle erbe indesiderate, riducendo così la competizione per nutrienti e acqua. Questo è particolarmente importante, anche per ragioni di tipo fitosanitario, mitigando la presenza di parassitosi animali o microbiche alla coltura stessa.
Conservazione dell’umidità del suolo. Riducendo l’evaporazione dell’acqua, la pacciamatura permette di mantenere un livello di umidità costante sul substrato, limitando gli sprechi irrigui e le perdite per evaporazione. Ciò è particolarmente utile in ambiente protetto, dove il controllo dell’umidità dell’aria e del substrato è cruciale per evitare stress idrico alle piante.
Regolazione della temperatura del suolo. La pacciamatura aiuta a stabilizzare la temperatura del suolo, proteggendo la rizosfera dagli sbalzi termici, scegliendo colori adeguati, in grado di influenzare il calore sul substrato. Questo è particolarmente importante nelle prime fasi di sviluppo delle piante, al trapianto e durante la crisi di trapianto, ovvero quando le radici sono più vulnerabili e soggette a limitazioni nella crescita.
Inoltre, se i materiali di pacciamatura sono di tipo organico, essi si decompongono nel tempo, arricchendo il suolo di sostanza organica e migliorandone la struttura. Questo processo non solo migliora la fertilità del suolo, ma anche la sua capacità di trattenere l’acqua e i nutrienti, favorendo una crescita più sana e vigorosa delle colture.
Infine, non meno importante, altra caratteristica correlata al colore del materiale pacciamante, è l’aumento o la riduzione della luminosità in ambiente protetto, agendo sul metabolismo e la fotosintesi delle colture impiantate in serra in misura specifica e contestualizzata.
.jpeg "pacciamatura-in-serra-(4).jpeg")
Ma quanti tipi di pacciamatura esistono?
Sono diversi i teli proposti e disponibili in commercio, ciascuno con proprie caratteristiche e vantaggi. La pacciamatura naturale, organica e/o minerale, ad esempio, includono materiali come paglia, foglie, compost, corteccia e/o ghiaia e pietrisco (meno comune, utile solo in specifiche condizioni di coltivazione): questi materiali si decompongono lentamente e/o s’integrano nella struttura del suolo, migliorando la fertilità del suolo e fornendo nutrienti alle piante.
Nel caso della pacciamatura sintetica, ovvero la pratica più diffusa in serra e in tutta la Fascia Trasformata, utilizza invece film plastici, in polietilene bianco, nero o bicolore (in funzione delle esigenze colturali) o, anche in questo caso, biodegradabili come per quella naturale.
Come applicare la pacciamatura alle colture intensive?
Anzitutto è importante preparare adeguatamente il terreno, con lavori principali, preparatori e complementari, rimuovendo le erbe infestanti e livellando adeguatamente la superficie. Successivamente, il materiale pacciamante è distribuito uniformemente sul terreno, adeguando le misure del materiale al sesto d’impianto, per assicurarsi che rimanga efficace. I materiali organici devono essere rinnovati regolarmente, mentre i teli plastici devono essere sostituiti se danneggiati.
In serra, è fondamentale garantire una buona ventilazione per evitare l’accumulo di umidità eccessiva sotto la pacciamatura, che potrebbe favorire lo sviluppo di malattie crittogamiche. L’irrigazione a goccia è spesso la scelta migliore in combinazione con la pacciamatura, poiché permette di fornire acqua direttamente alle radici senza bagnare il materiale pacciamante, se non nella porzione a contatto con il substrato, garantendo un continuo rifornimento idrico e nutrizionale. Nel caso di teli pacciamanti integrali, è possibile utilizzare materiale microforato, eventualmente provvedendo con rulli idonei a creare la trama forata dopo la posa, particolarmente utili per il passaggio dell’acqua di nebulizzazione e/o irrigazione, impedendo allo stesso tempo la crescita delle erbe infestanti.
In conclusione, la pacciamatura è una tecnica versatile e altamente benefica per la coltivazione degli ortaggi in serra, specie se intensiva. Scegliere il materiale giusto e applicarlo correttamente può fare una grande differenza nella salute delle piante e nella produttività finale.
.jpeg "pacciamatura-in-serra-(2).jpeg")
.jpeg "pacciamatura-in-serra-(3).jpeg")
Devi risolvere un problema in agricoltura? Siamo al tuo fianco!
Fonti:
Siviero P, Trentini L, Orticoltura: dalle scelte varietali alle tecniche di coltivazione e difesa (2006), Edagricole
Tesi R., Orticoltura Mediterranea sostenibile (2010), Patron
.jpeg "ESPERIENZE E CONFERME: INGROSSAMENTO IN AGRUMICOLTURA!")
