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NEMATODI GALLIGENI: MONITORAGGIO DELLE INFESTAZIONI E PROTOCOLLI DI CONTROLLO

10-01-2022 15:30

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria, Protocolli, Nematodi,

NEMATODI GALLIGENI: MONITORAGGIO DELLE INFESTAZIONI E PROTOCOLLI DI CONTROLLO

I Nematodi galligeni delle piante coltivate sono popolarmente gli agenti di danno più temuti: le infestazioni raggiungono livelli di danno variabile...

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I Nematodi galligeni delle piante coltivate sono popolarmente gli agenti di danno più temuti: le infestazioni raggiungono livelli di danno variabile, ma spesso notevoli in presenza di appezzamenti condotti in regime di monocoltura.

 

Nelle orticole in serra gli effetti sono la formazione di galle sulle radici, con diversi gradi di danno: riduzione dell’attività assorbente e assimilatoria, ripercussioni sulle capacità vegetative e generative delle piante, colature fiori, incapacità nell’ingrossamento dei frutti, ecc. Queste conseguenze sono note a quasi tutti gli operatori agricoli specializzati, e sono tra le principali cause delle mancate produzioni realizzate ogni anno.

 

Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, ci si sofferma a programmare i cicli produttivi sin da principio, inserendo protocolli di disinfestazione specifici, apportando nel contempo basi organiche adatte per il contenimento delle pullulazioni.

 

Tuttavia il lavoro di contenimento delle infestazioni non è svolto soltanto mediante programmi iniziali d’impianto, ma è un impegno che si estende lungo tutto il periodo di coltivazione e il susseguirsi dei cicli produttivi tra una coltura e l’altra.

 

Ed è qui che il compito si fa davvero difficile e complicato da gestire: anzitutto per l’impossibilità di monitorare, ad occhio nudo, la presenza fisica dei Nematodi se non mediante indagini analitiche e microscopiche; di contro, è possibile indagare su radici infestate rilevando la galle e/o lo cisti sugli organi colpiti, tessuti di mantenimento e diffusione delle larve, formatisi poco dopo l’inizio dell’attività trofica dei parassiti, quindi ad infestazione avvenuta. Troppo tardi!

 

Si comprende pertanto quanto sia fondamentale l’adozione di un protocollo che possa essere applicato anche in copertura, durante la coltivazione, al fine di scongiurare eventuali infestazioni da contaminazioni collaterali (mediante l’acqua irrigua, l’inquinamento da particelle di suolo contigue, attrezzi e strumenti da lavoro, ecc.). Purtroppo non sono disponibili, in gran numero, strumenti fitoiatrici in grado di contrastare efficacemente le infestazioni in copertura: diventa necessario quindi affidarsi a specialità e formulazioni capaci di fornire, in un ventaglio integrato d’interventi, efficacia via via sempre maggiore quanto frequenti sono gli interventi effettuati e quanto maggiore è il rischio di sviluppo d’infestazioni dannose.

 

Tra gli interventi in copertura, da non dimenticare la creazione di un adeguato Microbioma mediante pre e probiotici specifici (HERCOLE, Itaka), utile non solo per un armonico sviluppo della rizosfera e la resistenza ad eventi abiotici avversi, ma anche per il contrasto di agenti biotici di malattia (Tracheomicosi, Marciumi, ecc.) e di danno (Nematodi galligeni); sebbene sia fondamentale organizzare inoculi principali in pre e post-trapianto, diventa altrettanto vitale fornire reinoculi in copertura, al fine di potenziare il Microbioma originale formatesi, specie in fase preventiva, prima che le condizioni di crescita e di proliferazione nematica possano incidere sullo sviluppo radicale.

 

Altrettanto importante, in copertura, l’adozione di formulati ad azione biorepellente e fitostimolante, a base di estratti vegetali noti per le loro peculiarità nematostatiche, come quelli a base di Allicina (GARLIC, Itaka), il tutto “condito” da formulazioni ad azione rizogenica e attivatori della crescita radicale, al fine di favorire un continuo rinnovo delle radici e della loro funzionalità.

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Nelle foto allegate, un monitoraggio delle ceppaie di pomodoro in serra, alla ricerca di eventuali galle in un'azienda dove infestazioni importanti di nematodi sono sempre stati deprezzanti la produzione. È possibile notare lo sviluppo e la vivacità dell’apparato radicale monitorato, alla ricerca degli attacchi tardivi, in una coltura che usufruisce protocolli ad-hoc sin dal pre-trapianto, caratterizzati dalla disinfezione preliminare, la preparazione con l’interramento di basi organiche ad effetto nematostatico (Rycyneem S Green, Agriges), nonché di Pre e Probitici (Hercole) e biorepellenti (Garlic) su pomodoro datterino e ciliegino, in diverse epoche di trapianto.

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