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GOMMOSI DEGLI AGRUMI: UNA PATOLOGIA INSIDIOSA ANCORA PRESENTE

04-08-2023 17:49

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria,

GOMMOSI DEGLI AGRUMI: UNA PATOLOGIA INSIDIOSA ANCORA PRESENTE

La Gommosi, definita anche come Marciume del Colletto o Mal di gomma, è una fitopatia degli Agrumi che tra il 1866 e il 1870 ha annientato gran parte...

La Gommosi, definita anche come Marciume del Colletto o Mal di gomma, è una fitopatia degli Agrumi che tra il 1866 e il 1870 ha annientato gran parte degli agrumeti della fascia agrumicola siciliana. Attualmente è endemica, pur tuttavia ormai divenuta cosmopolita, essendosi diffusa in tutte le aree agrumicole a livello mondiale. 

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La patologia è causata dagli Oomiceti Phytophthora citrophthora e Phytophthora nicotianae: il primo diffuso tra la fine dell’autunno e l’inizio della primavera, mentre il secondo è maggiormente attivo nei mesi più caldi (sopravvivendo nel suolo terreno sotto forma di clamidospore o di micelio).

 

Entrambe le specie sono comunque in grado di sopravvivere allo stato saprofitario nel suolo, sebbene per periodi non prolungati, producendo zoosporangi e zoospore capaci di operare infezioni mediante schizzi d’acqua a carico del colletto e dei fusti, in particolare P. nicotianae, agente causale del marciume radicale e della gommosi basale del tronco. Questa solo raramente infetta chioma e branche, mentre P. citrophthora causa Marciume bruno dei frutti e Gommosi a tronco e branche delle piante interessate: in questo caso il patogeno è in grado di produrre sporangi sui frutti, favorendo la comparsa di infezioni secondarie cicliche.

 

Da ciò si comprende come la maggiore fonte di inoculo delle specie terricole sia rappresentata da P. citrophthora, associate ad eventuali infestazioni periodiche, endemiche o epidemiche operate da P. nicotianae nel periodo immediatamente successivo, caratterizzato dall’aumento della piovosità. 

 

La penetrazione su tronco e colletto è compiuta mediante soluzioni di continuità sulla corteccia, a differenza di zone più vulnerabili, come radici, foglie e frutti, in cui invece le zoospore sono capaci di sviluppare il tubulo germinativo direttamente all’interno dei tessuti di radichette, stomi e lenticelle.

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I sintomi peculiari della malattia sono la comparsa di un essudato gommoso che fuoriesce dalla corteccia, a livello del colletto: essa quindi imbrunisce e necrotizza, apparendo poi fessurata e depressa. La porzione sotterranea è interessata da marciume umido, mentre la zona del legno sottostante, ove si produce la gomma, imbrunisce.


Qualora il portainnesto sia suscettibile all’infezione, essa può espandersi ulteriormente anche nella zona in cui le radici più grosse si ramificano dal tronco: da qui essa si manifesta come facies “marciume del pedale” o “marciume del colletto”, particolarmente insidiosa ed epidemica in vivai o a seguito del realizzarsi di condizioni predisponenti, come nel caso di alluvioni e allagamenti locali.

 

La Difesa contro la Gommosi è prevalentemente di tipo preventivo e agronomico: 

  1. nella fase di pre-impianto/impianto è fondamentale scegliere e adottare portainnesti resistenti: a tal proposito l’innesto è essenziale praticare l’innesto ad altezze di almeno 30-40 cm dal profilo del suolo;
  2. realizzare un adeguato drenaggio e/o la sistemazione superficiale del terreno, al fine di ridurre condizioni di asfissia e ristagno idrico locale;
  3. evitare impianti agrumicoli in suoli troppo compatti e tendenzialmente asfittici;
  4. selezionare piante che non presentino sintomi evidenti da sospetta gommosi già in vivaio;
  5. porre a dimora impiantando alla “giusta” profondità, ponendo le piante stesse in buche praticate a livello del suolo;
  6. limitare o evitare irrigazioni per aspersione;
  7. adottare metodi d’inerbimento controllato, al fine di rallentare eventuali infezioni durante il ciclo colturale.   


Circa la Lotta Chimica, essa può essere adottata, purché collocata anch’essa in fase preventiva: tra le SA di sintesi, Fosetil- Al, Metalaxil-M e l’immancabile Rame, quest’ultimo sottoforma di pennellature al tronco preventive.
 


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fonti:
AA. VV. (2012): Gli Agrumi, coordinamento scientifico di V. Magnifico. Collana Coltura&Cultura, ideata e coordinata da R. Angelini, Bayer CropScience, Ed. Script, Bologna, pag.247-251

Ferrari M., Marcon E., Menta E. (1998), Fitopatologia, entomologia agraria e Biologia applicata, Edagricole


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