Una infestazione di Aphis gossypii (Glover) è stata rilevata di recente su una coltura di mini-anguria varietà Cometa F1 (Inn: Sombrero), coltivata in ambiente protetto. La presenza di diversi focolai nell’appezzamento ha portato al conseguente intervento con miscele insetticide.
L’afide delle cucurbitacee (Aphis gossypii) è tipico di infestazioni di afidi in Melone, Cetriolo o Cocomero coltivati in ambiente confinato, sebbene possa pure prediligere anche Solanacee e Ornamentali. È lungo circa 2 mm, di colore assai variabile (da giallo a nero bluastro), cosmopolita, diffuso in qualsiasi areale di coltivazione a clima mite, caldo o molto caldo. Difatti una peculiarità di particolare interesse per questo fitofago, è la capacità di adattarsi a temperature molto alte o letali per altre specie, mostrando aumenti della densità nelle popolazioni fino a più del doppio della carica iniziale, in 3,4-5,1 giorni. Inoltre è il principale vettore del CMV o Mosaico del Cetriolo, trasmesso anche mediante punture molto brevi e di assaggio sull’ospite.
Il danno è chiaramente quello visibile sulla vegetazione (vedi foto), con l’emissione di melata, sottrazione di nutrienti, deformazioni tissutali, raggrinzimenti, aborti fiorali e, immancabile, fumaggine. Il fitofago è famoso anche per le capacità di resistenza agli insetticidi, selezionando facilmente ceppi resistenti e durevoli durante i trattamenti.
Da qui l’esigenza di disporre di insetticidi rapidi efficaci di contenimento, a bassa tendenza di resistenza nei confronti del fitofago bersaglio, magari affiancati da specialità o estratti in grado di compensare l’eventuale nascita di ceppi resistenti.
Sebbene la presenza di Aphidius colemani, braconide parassitoide, fosse agli stadi iniziali, con le prime “mummie” (afidi parassitizzate dalle larve dell’antagonista), la presenza di diversi focolai in rapidissimo sviluppo, ha portato all’adozione, come accennato, della soluzione insetticida, pena il superamento rapido della Soglia di Danno Economico (SdDE).
Il rapido abbattimento delle colonie è stato raggiunto grazie all’impiego di Flupyradifurone, usufruendo anche al contempo dell’apporto di molecole biochimicamente attive, mediante specialità biostimolanti, induttori di resistenza e repellenti:
- estratti di Rutacee (Citromix, Bio Alt);
- polimeri bioattivi, adesivanti e ad azione complessante (Akar plus MZ, Agriges).
- Il tutto ben coadiuvato da prodotti a base di sostanze non ioniche, ad azione umettante, antischiuma e antideriva (Inex-A, Cosmocel).
È fondamentale intervenire con interventi simili prima della diffusione capillare del fitofago negli appezzamenti, mediante monitoraggi fitosanitari continui della coltura. A tal proposito è fondamentale il confronto con Consulenti o Tecnici di Campo competenti: consultate i nostri tecnici per qualsiasi chiarimento.
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fonti:
Sannino L., Espinosa B. I parassiti animali delle solanacee. 2009, Ed. Edagricole
Vacante V., Benuzzi M. Difesa delle colture in serra: lotta ai fitofagi nella produzione di ortaggi in coltura protetta. 2007, Ed. Edagricole