La fruttificazione negli ortaggi coltivati rappresenta per molti un evento “normale”, spontaneo e quasi automatico nelle piante. Ma per gli operatori del settore ciò è invece una fase alquanto delicata, complessa e non priva di insuccessi.
Nei Vegetali, e ancor più nel caso degli ortaggi in serra, tale evento è sempre condizionato dalle specie, dalle varietà e, soprattutto, dalle condizioni di allevamento adottate.
Per le Solanacee ad esempio, ormai da decenni si è adottata una sempre più stretta simbiosi tra impollinatori, i cosiddetti pronubi, come il tanto caro Bombus terrestris, imenottero della famiglia degli Apidi, in grado di distribuire, grazie alla sua perenne attività bottinatrice, il polline sullo stimma femminile, garanzia (o quasi) di allegagione. Nelle Cucurbitacee, allo stesso modo, arnie di Apis mellifera sono sovente installate negli appezzamenti (come è possibile vedere in video), per favorire un’allegagione scalare e continua dei fiori.
Come riuscire a potenziare le capacità riproduttive e quindi il numero di frutti nelle nostre colture?
Partiamo dal presupposto che l’adattamento evolutivo e il miglioramento genetico hanno dotato di molte specie e varietà di capacità riproduttive sempre più efficienti, in grado non solo di adattarsi a climi aridi e a condizioni di salinità elevate di coltivazione, ma anche di favorire tempi di riproduzione sempre più anticipate, secondo le esigenze di consumo: varietà precocissime ad esempio, come la mini-anguria Nikas (@Cora Seeds), in abbondante accrescimento vegeto-riproduttivo in serra in questo periodo tardo invernale (vedi le foto), sono in grado di fioriture e allegagioni rigogliose già in febbraio, garanzie raccolta di frutti freschi e serbevoli già nel periodo primaverile.
In secondo luogo, non solo la Genetica, ma anche la Fitonutrizione, può incidere nella fioritura delle colture e nella qualità dei frutti in formazione: il Boro (B) ne è sicuramente l’elemento principe. Esso è responsabile della produzione di polline di qualità, formazione del fiore e del miglioramento delle risposte ormonali (quindi anche la fruttificazione). Sebbene costituisca un microelemento, quindi assorbito in piccole quantità delle piante, esso è fondamentale per la fase di riproduzione di tutte le piante: poterlo somministrare in forma chelata, protetta e lentamente disponibile, o, ancora meglio, in forma complessata (cioè legata a sostanze di origine organica e naturale), consente di potenziare le capacità fruttificanti delle piante.
Alcuni formulati disponibili in commercio, possono proficuamente accoppiarlo ad estratti vegetali e sostanze biochimicamente attive per le fasi riproduttive, come la Prolina e il Glutatione (tripeptide composto da Cisteina, Glicina e A. Glutammico, coinvolto in vari processi biochimici di sintesi ormonale e di resistenza agli stress) e composti polissacaridici, come le Oligosaccarine che, come è ormai noto, sono tra le sostanze responsabili di alcune delle risposte elicitorie nelle piante. È infatti il caso della somministrazione di una miscela di Propolline (@Simcro), contenente gli ingredienti attivi citati, nonché Boro, PK 30.40 e Magnesio Solfato a completare il quadro la soluzione nutritiva. L’adozione di un Estratto di Propoli per utilizzo epigeo ha ulteriormente garantito l’attività dei pronubi, annullando del tutto l’utilizzo di qualsiasi fitoregolatore e rendendo pertanto la coltura a RESIDUO ZERO.
Risultati:
- esaltazione delle capacità di fruttificazione, con l’emissione di fiori multipli;
- brillantezza della corolla con proficua attrattiva per le api;
- migliore allegagione e scalare presenza di frutti;
- crescita regolare dei frutti in accrescimento.
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fonti:
Dubreuil-Maurizi C, Poinssot B. Role of glutathione in plant signaling under biotic stress. Plant Signal Behav. 2012;7(2):210-212. doi:10.4161/psb.18831
Larskaya IA, Gorshkova TA. Plant oligosaccharides - outsiders among elicitors? Biochemistry (Mosc). 2015 Jul;80(7):881-900. doi: 10.1134/S0006297915070081. PMID: 26542002.
Lewis DH. Boron: the essential element for vascular plants that never was. New Phytol. 2019 Mar;221(4):1685-1690. doi: 10.1111/nph.15519. Epub 2018 Nov 24. PMID: 30289999.