Una recente metanalisi di 21 studi diversi, in cui sono state revisionate 71 prove sperimentali condotte nelle varie zone geografiche (Europa, Messico, Nord America, Sudamerica, Australasia, Asia e Africa) utilizzando il Pomodoro come coltura testata, ha mostrato risultati interessanti circa il rapporto peso-frutti e l'impollinazione operata da Apidi (Api e Bombi), riscontrando differenze importanti tra raccolte di frutti ottenuti grazie al “ronzio” mediato da ciascuna specie pronuba, e i metodi classici di scuotitura e uso di fitormoni di sintesi. Le Solanacee, come ben sappiamo, sono tra le colture che meglio si adattano all’azione bottinatrice di Api e Bombi, in quanto la facilità di dispersione del polline è condizionata dal ronzio e dall’azione meccanica e tattile dell’insetto stesso.
Le rese di specie come il pomodoro in serra sono tra le più gettonate dall’operatore agricolo di ogni zona, e la presenza di uno o più fattori di stress come il caldo o il cocktail di insetticidi usati, può ostacolare l’azione generale di questi importanti insetti pronubi, mettendo a forte rischio le produzioni orticole specializzate in periodi estremamente caldi: in questo periodo estivo le forti insolazioni infatti, con conseguente aumento esponenziale della temperatura in serra, specie se non ben ombreggiata, e l’esigenza di disporre di adatti insetticidi contro specie fitofaghe dannose (Tuta absoluta, Bemisia tabaci, Aculops lycopersici, Tetranychus urticae, ecc.), può ostacolare notevolmente certi ambienti agrari.
Gli “hot stresses” possono essere di peso sia per i pronubi, che per lo stesso sviluppo della coltura, la quale può produrre in quantità limitata il polline a livello delle infiorescenze, nonché far apparire quest’ultime non perfettamente attraenti per gli impollinatori, in quanto presentanti corolle-sepali con sviluppo ridotto: i pronubi visiterebbero quantità di fiori sempre minore man mano che la temperatura aumenta.
È importante provvedere quindi:
- Ad un’adeguata raffrescamento dell’ambiente, mediante la gestione delle aperture, meglio se a colmo;
- All’ombreggiamento energico della copertura, meglio se con prodotti idonei o reti fotoselettive, in grado di limitare lo spettro infrarosso, responsabile dell’aumento e della concentrazione di calore nell’ambiente coltivato;
- Al posizionamento delle arnie in zone strategicamente più ventilate, in scavi oppure adottando soluzioni innovative che ne garantiscano il raffrescamento, come per i sistemi Cooling System for Bumble Bees di FrescoBombo (T.Max&Co. Srls), che favoriscono arnie meno stressate e più attive (vedi BOTTINAGGIO... AL FRESCO!);
- Al mantenimento di piante attive, meno soggette a “hot stress” grazie all’uso costante e razionale di biostimolanti idonei.
Concludendo Api e Bombi sono forse la risorsa più preziosa per la produzione orticola specializzata, in quanto garantiscono produzioni aumentate e sostenibilità, sia in termini qualitativi che quantitativi:SS cerchiamo di adottare tutti gli strumenti e le innovazioni disponibili per poterli farli stare bene!
Fonti:
Cooley H, Vallejo-Marín M. Buzz-Pollinated Crops: A Global Review and Meta-analysis of the Effects of Supplemental Bee Pollination in Tomato. J Econ Entomol. 2021;114(2):505-519. doi:10.1093/jee/toab009
Descamps C, Jambrek A, Quinet M, Jacquemart AL. Warm Temperatures Reduce Flower Attractiveness and Bumblebee Foraging. Insects. 2021;12(6):493. Published 2021 May 25. doi:10.3390/insects12060493
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