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GENERATIVITÀ INVERNALE DELLE COLTURE… SINONIMO DI RADICI ATTIVE!

17-01-2022 19:58

Raggio Verde

Attività Agronomica ed Esperienze di Campo, Ricerca e Fitoiatria, Cultura Agraria, Cosmocel, Simcro, Itaka, Cucurbitacee, Solanacee, Massò,

GENERATIVITÀ INVERNALE DELLE COLTURE… SINONIMO DI RADICI ATTIVE!

L’ultimo periodo pedoclimatico è rappresentato, in molte aree coltivate della fascia trasformata, da un continuo sbalzo termico: le basse e...

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L’ultimo periodo pedoclimatico è rappresentato, in molte aree coltivate della fascia trasformata, da un continuo sbalzo termico: le basse e, in alcuni punti non ventilati, bassissime temperature minime notturne e delle prime ore diurne, alternate a tepori favorevoli durante il resto della giornata, mettono a dura prova l’adattabilità delle piante in serra.

 

Per molte delle colture, come Solanacee e Cucurbitacee, la temperatura minima cardinale delle radici assorbenti (al di sotto della quali le funzioni vitali si arrestano) è di circa 10°C. Radici a bassa efficienza nel periodo invernale si traducono spesso nella limitazione nell’attività vegetativa e, soprattutto, generativa delle colture, le quali tendono a peggiorare la capacità di produzione d’infiorescenze ottimali e a mostrare carenze e microcarenze nutrizionali su foglie, germogli e apici.

 

Al fine di limitare crolli nella funzionalità della rizosfera, infatti, si adottano diverse pratiche agronomiche, come l’impiego di film pacciamanti neri, la creazione di letti caldi mediante l’interramento della sostanza organica, ecc. Non solo: spesso si ricorre a integrazioni epigee, con formulati ad azione nutrizionale, al fine di tamponare il difetto assorbente realizzato nella radice, sottovalutando tuttavia la limitata assimilazione di cui soffrono molti (ma non tutti) concimi e agendo pertanto, al fine di supportarne l’efficacia, con specialità e biostimolanti adatti allo scopo.

 

Da qui la necessità di preparare un ottimo apparato radicale della coltura, dotato di un adeguato Microbioma, sin dalle primissime fasi d’accrescimento. La presenza di Microrganismi, infatti, aumenta la capacità assorbente, anche a regimi termici bassi, soprattutto se tra di essi figurano Funghi Micorizzici Arbuscolari (AMF), Batteri della rizosfera (azotofissatori, saprofiti, antagonisti, ecc.) e funghi antagonisti, come Trichoderma spp.

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Prove ed esperienze circa l’impiego in sinergia di attivatori rizogeni e microrganismi sono ben noti. Le foto allegate ne dimostrano ulteriormente l’utilità: si può notare infatti una coltura di pomodoro in serra (trapianto Novembre 2021), sin da principio condotta unendo le sinergie di attivatori radicali a base di umati (H-850, Cosmocel), acidi organici, L-amminoacidi liberi, fitormoni ad azione auxino-simile (Rootex, Cosmocel) e inoculi di Micorrize, Batteri della rizosfera e Trichoderma (Maxy Soil, 3KO, Itaka – Campèon, Massò). I componenti del Microbioma selezionato sono stati apportati in ulteriori richiami e reinoculi, al fine di mantenere lo stesso integro e funzionale nel corso del periodo di accrescimento della coltura.

 

A completare l’azione fitostimolante naturale delle componenti della rizosfera, e quindi a coadiuvare l’attività assimilatoria in condizioni di stress abiotico delle radici (basse temperature, limitata luminosità autunnale e invernale), vi sono stati altresì gli interventi fogliari con specialità in grado di mantenere l’assetto fitormonale generativo: Triptofano (Tripton, Simcro), citochinine, auxine naturali e glicinbetaina (Kaypower foliar, Itaka).

 

Questo, un esempio di protocollo ben testimoniato dai risultati osservabili sulla coltura, ovvero:

  • fioritura omogenea dei palchi, con la presenza di fiori multipli in antesi;
  • palchi ben vigorosi, anche biforcati, per nodo;
  • presenza di radici capillari assorbenti ben visibili sotto il telo pacciamante;
  • piante con apparato fogliare verde profondo, indice di ottima attività fotosintetica.

 

Avendo ben chiare le basi e la dinamica dei fenomeni, ogni protocollo come il su citato, devono essere ben contestualizzati, secondo specie, tipo, varietà e ambiente pedoclimatico. È raccomandato pertanto il consulto con Tecnici specializzati, i quali possano programmare e guidare l’agricoltore verso l’iter fitoiatrico più idoneo.

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